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Agatha Christie: intervista del 1967

La presente intervista è tratta dal quotidiano spagnolo ABC, 29 ottobre 1967. L’autore è José María Moreiro. La traduzione è mia. Il copyright appartiene a ABC.

Intervistatore (In)

Agatha Christie (AC)

Agatha Christie libriIn: “Qual è stato il motivo del suo viaggio?”

AC: “Riposare quattro giorni a Madrid. Sono venuta qui per riposare, non per scrivere”.

In: “Quindi, non è vero che è venuta a scrivere un romanzo ambientato in Spagna?”.

AC: “No, non è vero. È quello che succede ogni volta: se vado in Francia, dicono che sto scrivendo un racconto ambientato in quel paese; se vado a Roma dicono che il mio prossimo romanzo si svolgerà in quella città. Non sto scrivendo alcun romanzo che abbia a che fare con la Spagna, e ne ho già scritti più di sessanta. La mia è una visita privata senza scopi professionali”.

In: “Era già stata qui in passato?”.

AC: “Sì, conosco Granada, Malaga e altre città che ho visitato durante i miei viaggi precedenti”.

In: “Le piacerebbe vivere qui?”.

AC: “Sì. In questi quattro giorni ho visitato Toledo. È una splendida città in cui mi piacerebbe vivere, e probabilmente è una delle visite che mi hanno lasciato il ricordo più bello. È una città magnifica, che possiede anche il patrimonio pittorico di El Greco, un artista che ammiro molto”. […]

In: “Ha guadagnato molti soldi con i suoi romanzi gialli. È già miliardaria?”.

AC: “Hanno tradotto le mie opere in tutte le lingue, ma il Governo Britannico ci ha guadagnato più di me”.

In: “Si definirebbe una persona malinconica?”.

AC: “No, sono una persona normale che scrive romanzi gialli da quando aveva diciotto anni, e che prova lo stesso timore e lo stesso entusiasmo dei suoi lettori di fronte alle trame che concepisce”. […]

In: “Pensa che in futuro il suo nome entrerà in qualche antologia letteraria universale?”.

AC: “No. Il romanzo giallo è un genere passeggero, è letteratura d’intrattenimento, non è adatto per passare alla storia”.

In: “È un genere che rimarrà immutato o è destinato a evolversi?”.

AC: “Come tutte le cose del nostro tempo, è soggetto a grandi mutamenti, e quindi sono sicura che in futuro si evolverà”. […]

In: “Se non avesse avuto successo come romanziera, che mestiere avrebbe fatto?”.

AC: “Di sicuro la musicista o la cantante”.

In: “Qual è il suo musicista preferito?”.

AC: “Sono due. Beethoven e Bach. Mi piace la musica classica”.

In: “Cosa ne pensa dei Beatles?”.

AC: “È un complesso musicale con molta personalità. Molto intelligente. Ma per la mia età fanno troppo baccano”.

In: “Cosa ama di più?”.

AC: “I bambini. Ho una figlia che mi ha dato un nipote che adesso è già sposato. Presto diventerò bisnonna.”.

In: “A che ora preferisce scrivere?”.

AC: “Tutte le mattine, appena alzata”.

In: “Scrive a mano o a macchina?”.

AC: “Sempre a macchina”.

Endless NightIn: “Lo sa che alcune persone hanno dichiarato che è suo marito a scrivere i romanzi?”.

AC: “Sono stata io a scrivere tutte le mie opere. Se lo dicono perché mi considerano fisicamente troppo vecchia, si sbagliano. Il mio cervello funziona perfettamente. Le dirò di più: non permetto mai a mio marito di leggere quello che sto scrivendo finché non è finito. I personaggi di ogni intreccio sono di mia invenzione. Non leggo mai la cronaca nera e non esamino neanche gli archivi della polizia alla ricerca di informazioni”.

In: “Pensa di continuare a scrivere ancora per molto tempo?”.

AC: “Fino alla fine dei miei giorni. Comunque, il meglio che potevo scrivere l’ho già scritto”.

In: “Il suo ultimo romanzo di cosa parla?”.

AC: “Uscirà questa settimana nelle librerie londinesi, sempre che non sia già uscito durante questa mia vacanza in Spagna. Parla soprattutto delle peripezie di un giovane danaroso che si converte in playboy (si riferisce a Nella mia fine è il mio principio, N.d.T.)”.

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Nella mia fine è il mio principio (Endless Night)

Sintesi: Michael Rogers racconta la sua storia d’amore con la giovane ereditiera Ellie Guteman e il suo rapporto con tutti coloro che, per interesse o affetto, fanno parte della sua cerchia di conoscenze. Quello che sembra il diario di un giovane innamorato si converte ben presto nella confessione di uno psicopatico.
Insolito e ricco di colpi di scena.

Curiosità: 1) Il romanzo presenta una struttura molto simile a quella de L’assassinio di Roger Ackroyd in quanto l’io narrante è menzognero. Tuttavia, Michael Rogers è molto più perverso e imprevedibile del Dottor Sheppard del romanzo succitato e questo spiazza ulteriormente il lettore.
2) La trama è stata ripresa, quasi identica, nel racconto, pubblicato nel 1979 nella raccolta Il caso della domestica perfetta e altre storie, Le maledizioni della strega (The case of the Caretaker) in cui Miss Marple, costretta a letto da un’influenza, risolve un caso di omicidio che sembra un incidente.
3) Il romanzo è dedicato a Nora Prichard, la nonna paterna del nipote di Agatha Christie, Mathew, che raccontò per la prima volta ad Agatha Christie la leggenda di Campo degli Zingari.
4)
Da questo romanzo, nel 1972, è stato tratto il film Champagne per due dopo il funerale.

Riferimenti intertestuali:
Nella mia fine è il mio principio (Endless Night)1) Il titolo originale è tratto da un verso della poesia di William Blake Auguries of Innocence (Every Night and Every Morn / Some to Misery are Born /
Every Morn and Every Night / Some are Born to sweet delight / Some are Born to sweet delight /Some are Born to Endless Night): Ogni giorno, a tutte l’ore / nasce un uomo che al dolore, / al dolore è destinato. / Ogni giorno, a tutte l’ore / nasce un uomo che al fulgore / della gioia è destinato. / Nasce un uomo a tutte l’ore / per la gioia o il dolore (traduzione di Laura Grimaldi per Mondadori).
Il titolo italiano è invece tratto dalla poesia di Thomas S. Eliot East Coker, citata nel primo capoverso del libro, che inizia con In My Beginning Is My End e si conclude con In My End Is My Beginning.

2) Riferimento al poema di William Blake The Fly (Little Fly / Thy summer’s play, / My thoughtless hand / Has brush’d away. / Am not I / A fly like thee? / Or art not thou / A man like me? / For I dance / And drink and sing / Till some blind hand / Shall brush my wing. / If thought is life / And strength and breath; / And the want / Of thought is death; / Then am I / A happy fly, / If I live, / Or if I die.) in seguito musicato, nel 1965, da Benjamin Britten e inserito nella raccolta Songs and Proverbs of William Blake: Uccellino melodioso / Mentre stavi appollaiato / Su quell’albero frondoso / A cantare a perdifiato / È arrivato un cacciatore / Ed il cuor ti ha trapassato. / Anch’io canto, danzo e rido / Senza un minimo di affanno / Nella sorte mia confido / Danzo e rido tutto l’anno, / Finché un giorno non lontano / Il mio cuore spaccheranno. / Uccellino melodioso / Ci convien quindi cantare / Perché in fondo solo morte / Ci è assegnata come sorte… (traduzione di Laura Grimaldi per Mondadori).

Rassegna stampa:
Nella mia fine è il mio principio (Endless Night)
“La vecchia maestrina (o qualunque sia il femminile di “maestro”) della crime-novel ha estratto dalla sua inesauribile borsa un altro romanzo dal titolo Nella mia fine è il mio principio. Si tratta di un’opera molto diversa da quelle a cui ci ha abituati. È impossibile fornire dettagli sulla trama senza svelare segreti fondamentali; i lettori che credono di trovarsi di fronte a una storia romantica, sono avvisati: si stanno sbagliando di grosso. L’impattante, per non dire terribile, suspense che avvolge il finale è forse la più sconvolgente mai concepita da un’autrice così sorprendente”.
(Francis Iles, The Guardian, 10 novembre 1967)

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