Gli elefanti hanno buona memoria (Elephants Can Remember)

Sintesi: Un giorno, la madre del fidanzato di Celia Ravencroft, figlioccia di Ariadne Oliver, chiede a quest’ultima se sa esattamente come sono morti i genitori della ragazza; i due, infatti, sono stati trovati uccisi, molti anni prima, in seguito a due colpi di arma da fuoco verosimilmente esplosi da uno dei due, ma non si è mai scoperto se fu un doppio suicidio oppure un omicidio/suicidio. Ariadne Oliver informa della cosa il suo amico Poirot e, insieme, decidono di fare luce sul caso intervistando gli “elefanti”, cioè una serie di persone che all’epoca del delitto avevano dei rapporti con la coppia deceduta e che potrebbero aiutarli a capire come sono andate le cose.

Curiosità:
1) È uno degli otto romanzi di Agatha Christie aventi per oggetto un delitto retrospettivo; gli altri sette sono: Due mesi dopo, Il ritratto di Elsa Greer, Giorno dei morti, Le due verità, Poirot e la strage degli innocenti, Miss Marple: Nemesi e Addio, Miss Marple.
2) Il personaggio di Ariadne Oliver compare anche nei romanzi Fermate il boia (1952), La sagra del delitto (1956), Un cavallo per la strega (1961), Sono un’assassina? (1966) e Poirot e la strage degli innocenti (1969).
3) Il personaggio del Sovrintendente Spence compare anche nei romanzi Alla deriva (1948), Fermate il boia (1952) e Poirot e la strage degli innocenti (1969).
4) Nel 2009 il Guardian ha pubblicato un articolo, Study Claims Agatha Christie Had Alzheimer’s, realizzato dall’Università di Toronto e incentrato sulle strutture grammaticali dei romanzi composti dall’autrice da quando aveva 28 anni fino al compimento degli 82. Gli elefanti hanno buona memoria si è rivelato essere il romanzo che più di ogni altro dimostrava un declino nelle facoltà mentali di Agatha Christie. Il titolo stesso, una variante di Elephants Never Forget, è stato interpretato come simbolo di un atteggiamento difensivo della scrittrice nei confronti della progressiva perdita delle sue doti intellettive. Lo studioso Ian Lancashire ha dichiarato che la stessa trama del libro: “Rivela un’autrice che reagisce a qualcosa di cui è consapevole ma che non può contrastare. […] È come se il delitto non fosse il doppio omicidio-suicidio ma la demenza senile”.

Riferimenti intertestuali:

Gli elefanti hanno buona memoria1) Riferimento implicito ai romanzi Il ritratto di Elsa Greer, Poirot e la strage degli innocenti e Fermate il boia:
“[…] E se non sbaglio non è la prima volta che Poirot indaga su vecchi delitti”.
“Tre volte, per l’esattezza”, puntualizzò Spence.
“Una volta, mi pare, su richiesta di una canadese”. “È vero”, confermò Poirot, “[…] Mi aveva chiesto di indagare su un delitto per il quale la madre era stata condannata a morte”. […]
“Poi c’è stato quell’altro caso, che siete andato a rivangare a distanza di anni”, disse Spence, “Una ragazza aveva confessato durante una festa di aver assistito a un omicidio”. […]
“[…] Le prove esistevano, o almeno quelle materiali. Eppure c’era qualcosa di stonato”.
“Ah!”, mormorò Spence, attento.
“Un’impressione che una volta avete avuto anche voi, vero?”, gli domandò Poirot.
“Sì, nel caso della Signora McGinty”.
(pagg. 53-55, traduzione di Diana Fonticoli per Mondadori, 1973)

2) Riferimento al proverbio inglese old sins cast long shadows di cui si trova un primo accenno nella pièce Aglaura (1638) di Sir John Suckling: “Our sins, like to our shadows, when our day is in its glory scarce appear: Towards our evening how great and monstrous they are!”. Lo stesso riferimento compare anche in Polvere negli occhi, con protagonista Miss Marple:
“Forse la causa della tragedia è da ricercarsi in quegli anni lontani. Mia nonna usava ripetere questo detto: I vecchi peccati hanno le ombre lunghe. Che il motivo del duplice suicidio fosse una lunga ombra nel loro passato?”.
(pag. 58, traduzione di Diana Fonticoli per Mondadori, 1973)

3) Nel romanzo Un delitto avrà luogo (1950), con protagonista Miss Marple, si parla di una pièce teatrale intitolata Gli elefanti dimenticano:
“Ho sentito che, a Londra, stanno rappresentando una sua commedia, signore. Molto divertente, così mi dicono”.
“Sì, in effetti sta riscuotendo parecchio successo”.
“È intitolata Gli elefanti dimenticano, così mi hanno detto. Vorrà scusarmi, signore, se mi permetto di chiederglielo ma ho sempre creduto che fosse al contrario… cioè che non dimenticassero mai nulla, voglio dire”.
(pag. 309, traduzione di Grazia Maria Griffini, Mondadori, 1958)

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