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La domatrice (Appointment With Death)

Sintesi: Romanzo che si riassume benissimo attraverso le parole del narratore onnisciente: “Una volta Gérard aveva conosciuto una donna che si esibiva in un numero sensazionale in un circo, con le tigri. Le grosse belve, dall’andatura elastica e furtiva, avevano strisciato ai loro posti ed eseguito esercizi umilianti. I loro occhi e il loro sommesso ringhiare erano apparsi come la manifestazione di un odio amaro e fanatico: tuttavia, avevano ubbidito servilmente. La domatrice era una giovane dalla fiera e arrogante bellezza bruna, ma aveva uno sguardo identico a quello della signora Boynton. «Une dompteuse», disse tra sé il dottor Gérard”.

Curiosità: Il romanzo appartiene alla trilogia del Medio Oriente, di cui fanno parte anche i volumi Poirot sul Nilo (1936) e Non c’è più scampo (1936), tutti con Poirot protagonista e tutti ambientati nei luoghi realmente visitati da Agatha Christie. Il titolo originale è Appointment With Death. È uno di quei rari casi editoriali in cui il titolo italiano è migliore del titolo originale, tuttavia, la pièce teatrale dal medesimo titolo che Agatha Christie ne trasse, ricalca, in italiano, il titolo originale ed è quindi nota come Appuntamento con la morte. Forse sarebbe il caso di dimostrarsi coerenti e uniformare le cose.

La domatrice (Appointment With Death)Riferimenti intertestuali:
1) Riferimento a un aneddoto riguardante lo scrittore di epoca vittoriana Anthony Trollope (1815-1882):
Una volta, Trollope stava facendo un viaggio per mare, su un transatlantico, e gli era capitato di ascoltare due passeggeri i quali, senza immaginare che lui si trovasse nelle vicinanze, stavano discutendo la puntata di uno dei suoi romanzi che era stata appena pubblicata da un giornale.
“Molto buona”, aveva affermato uno di loro. “Però dovrebbe far fuori quella vecchia insopportabile”.
Il romanziere, con un largo sorriso, si era rivolto ai due. “Signori, vi sono molto obbligato. Vado a ucciderla immediatamente!”.
(pagg. 9-10, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

2) Riferimento al pittore italiano Bernardino Luini (1481-1532), famoso per aver dipinto la Madonna del Roseto:
E un’altra giovane donna, calma, con i capelli scuri e il viso di un pallore d’avorio, un viso non dissimile da quello di una Madonna del Luini. No, lei non pareva affatto ansiosa ed eccitabile. Al centro del gruppo…
(pag. 17, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

3) Riferimento indiretto, con modifica del cognome, alla pièce teatrale di Victorien Sardou La famille Benoîton (1865) dove si narravano le vicende di una famiglia di nuovi ricchi particolarmente eccentrici:
“C’è qualcosa di strano nell’atteggiamento di tutti gli altri nei suoi confronti, non vi pare?”.
“Chi sono? Lo sapete?”.
“Sì, si chiamano Boynton. La madre, un figlio sposato, sua moglie, un figlio e due figlie più giovani”.
Il dottor Gérard mormorò: “La famille Boynton in giro per il mondo”.
(pag. 18, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

4) Riferimento al Nuovo Testamento:
«Satana condusse Nostro Signore in vetta a una montagna e gli mostrò il mondo. “Tutto questo sarà tuo, se ti butterai giù di qui e mi adorerai”. Indubbiamente, nei luoghi alti come questo la tentazione di diventare il Dio dei poteri materiali è fortissima».
(pag. 98, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

La domatrice (Appointment With Death)5) Riferimento all’Ecclesiaste 4:1-3 (So I returned, and considered all the oppressions that are done under the sun: and behold the tears of such as were oppressed, and they had no comforter; and on the side of their oppressors there was power; but they had no comforter. And I declared that the dead, who had already died, are happier than the living, who are still alive. But better than both is the one who has never been born, who has not seen the evil that is done under the sun):
“Così sono tornato e ho preso in esame tutte le oppressioni che si facevano sotto il sole. Si sentivano i gemiti e i pianti e i lamenti di coloro che erano oppressi e non avevano conforto, perché i loro oppressori avevano ogni potere e quindi nessuno veniva a confortarli. Infine ho fatto gli elogi dei morti che erano già morti, più che dei vivi che ancora si aggrappano alla vita; perché colui che non esiste più sta meglio perché ignora il male che si crea di continuo sulla Terra…”
(pag. 101, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

6) Riferimento all’Amleto di Shakespeare, nello specifico alla battuta di Marcello nell’atto primo scena quarta (Something is rotten in the state of Denmark):
“Confesso di non capire completamente il motivo di questo colloquio”.
“Il dottor Gérard non ve lo ha spiegato?”
Sarah aggrottò le sopracciglia. “Non capisco il dottor Gérard, sembra che pensi…”
“Che “c’è del marcio in Danimarca…”
(pag. 135, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

7) Riferimento a un altro libro della Christie, Assassinio sull’Orient Express, e all’insolito parallelismo tra l’omicidio ivi consumatosi e quello su cui attualmente Poirot sta indagando:
Nadine parlò con tono acceso di passione. “Ho sentito dire, Monsieur Poirot, che, una volta, nel caso dell’Orient Express, avete accettato il verdetto ufficiale di quanto era accaduto”.
Poirot la guardò incuriosito. “Mi piacerebbe sapere chi ve lo ha detto”.
“È vero?”.
“Quel caso era… diverso”, rispose lui lentamente.
“No, non era diverso!. L’uomo che avevano ucciso… era malvagio”. Abbassò la voce. “Malvagio come lei…”.
(pag. 173, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

8) Riferimento a un altro romanzo di Agatha Christie, La serie infernale, avente sempre per protagonista Poirot:
“Stamattina non mi ero resa conto di chi voi foste” riprese la signorina Pierce, stringendosi le mani. “Ma certo, siete quel famosissimo detective! Ho letto tutta la storia di quella incredibile “serie infernale”. Una storia così emozionante! Figuratevi che a quell’epoca io lavoravo come istitutrice presso Doncaster”.
(pag. 212, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

9) Riferimento all’Amleto di Shakespeare, atto quarto, scena quinta, canto di Ofelia (How should I your true love know from another one? By his cockle hat and staff, And his sandal shoon. He is dead and gone, lady, He is dead and gone, At his head a grass-green turf, At his heels a stone. Oh, ho!):
Come potrei, io, il vostro fedele amore distinguere da un altro amore? Dal cappello con la coccarda e dal bordone, e dai sandali. Egli è morto e se n’è andato, signora, egli è morto e se n’è andato, una zolla di erba verde al capo, ai piedi una lastra di pietra. Oh, oh!
(pag. 257, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

La domatrice (Appointment With Death)10) Riferimento a Cimbelino di Shakespeare, atto quarto, scena seconda (fear no more the heat o’ the sun, Nor the furious winter’s rages; Thou thy worldly task hast done, Home art gone, and ta’en thy wages…):
Non temere più il caldo del sole; né le furiose tempeste dell’inverno; ormai hai compiuto il tuo dovere terreno, sei tornato a casa, e questo è il tuo compenso…
(pag. 260, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1939)

Categorie: Agatha Christie, Hercule Poirot | Tag: , , , , , | 2 commenti

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