La serie infernale (The ABC Murders)

Sintesi: Hercule Poirot si trova a dover inseguire un serial killer che gli invia regolarmente delle lettere dattiloscritte firmate A.B.C. in cui annuncia data e luogo del prossimo delitto. Gli omicidi avvengono in ordine alfabetico di cognome e di luogo e, ogni volta, viene rinvenuta accanto alla vittima una copia della guida ferroviaria A.B.C. Nel tentativo di scoprire il colpevole, Poirot si imbatterà in un venditore di calze di seta, Alexander Bonaparte Cust, che, a causa dell’epilessia di cui soffre dopo una ferita alla testa subita in guerra, sembra possedere tutte le caratteristiche dell’assassino perfetto.

Curiosità:
1) Nel capitolo III, in uno scambio di battute tra i personaggi, Agatha Christie anticipa quello che diventerà Sipario: L’ultima avventura di Poirot: “Non mi meraviglierei affatto se, un bel giorno, doveste risolvere anche il mistero della vostra morte… addirittura!”, disse Japp, ridendo di cuore.“Che bella idea, vero? Ne potrebbe venir fuori un romanzo fantastico”. “In tal caso, toccherà ad Hastings risolvere il mistero”, ribatté Poirot, strizzandomi l’occhio.
2) L’utilizzo, da parte dell’autrice, di un narratore in prima persona (Arthur Hastings) che poi racconta i pensieri di altri personaggi in terza, come nel caso di Alexander Bonaparte Cust, conferisce al libro una certa originalità, anche se il fatto che i pensieri degli altri siano filtrati da un narratore non fisicamente presente alla situazione rende il suo resoconto più ipotetico che realistico, malgrado la premessa iniziale stilata proprio da Arthur Hastings.
3) Dal romanzo è stata appena tratta una miniserie in tre puntate con John Malkovich nel, per lui insolito, ruolo di Hercule Poirot:

Riferimenti intertestuali:

La serie infernale (The ABC Murders)1) Riferimento implicito a L’assassinio di Roger Ackroyd e al tentativo, fallito, di Poirot di andare in pensione:
“Sono al corrente”, dissi, “che vi siete ritirato a vita privata già da qualche anno…”.
“C’est vrai. Volevo dedicarmi alla coltivazione delle zucche! Ma appena mi ci metto… capita qualche misterioso delitto… e io mando allegramente al diavolo le zucche e la loro coltivazione! Così, da quando ho tentato di dare l’addio alla mia professione… tacete, so già quello che state per dire… assomiglio sempre di più a una di quelle vecchie attrici che, ogni tanto, danno la serata d’addio! Una serata d’addio destinata a ripetersi per un numero incredibile di volte!”.
(p. 7, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

2) Riferimento implicito a Tragedia in tre atti durante il quale Hercule Poirot ha rischiato di morire avvelenato:
“[…] Per Hercule Poirot, oggi, ci vuole soltanto il fior fiore dei delitti”.
“E ce n’è stato in abbondanza di questo fior fiore dei delitti?”.
“Pas mal. Poco tempo fa l’ho scampata bella”.
“Avete rischiato di far cilecca?”.
“No, no”, Poirot mi parve scandalizzato. “Ma io… Io, Hercule Poirot, c’è mancato poco che non ci lasciassi le penne”.
(p. 8, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

3) Riferimento implicito a Carte in tavola e al delitto al centro della narrazione:
“Supponiamo” mormorò ancora Poirot con la sua voce suadente “che quattro persone siano sedute attorno a un tavolo. Giocane a bridge. C’è una quinta persona, “il morto” di quella partita, che è andato a sedersi in poltrona accanto al fuoco. Alla fine della serata l’uomo viene trovato cadavere. Uno dei quattro, mentre lui non giocava e faceva “il morto”, gli si è avvicinato e lo ha ucciso. Gli altri tre non se ne sono accorti perché erano troppo intenti alla mano che stavano giocando. Ah, ecco il tipo di delitto che ci vorrebbe! Quale di quelle quattro persone è l’assassino?”.
(p. 17, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

4) Riferimento al personaggio di Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930):
“Mon ami, si può sapere cosa volete? Cominciate a guardarmi, tutto fiducioso e pieno di ammirazione, pendete dalle mie labbra come se fossi l’oracolo e vi aspettate una dichiarazione alla Sherlock Holmes! Ora, piuttosto, sentite qual è la verità: non ho la minima idea di chi sia l’assassino, che aspetto abbia, dove abiti, o di come si possa farlo cadere nelle nostre mani”.
(p. 48, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

5) Riferimento implicito a Poirot a Styles Court e ai personaggi di John e Mary Cavendish:
“[…] Ricordate il primo caso di cui mi sono occupato qui, in Inghilterra? Oh, bisogna risalire a molti anni or sono! In quell’occasione ero riuscito a riunire due persone che si amavano… con il semplicissimo metodo di fare arrestare una delle due per omicidio! […]”.
(p. 127, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

La serie infernale (The ABC Murders)6) Riferimento ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll (1832-1898):
Venne introdotto un signore di mezz’età che assomigliava moltissimo al domestico con la faccia da ranocchio di cui si parla in Alice nel paese delle meraviglie. Appariva eccitatissimo e aveva la voce stridula per l’emozione”.
(p. 170, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1937)

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