Miss Marple nei Caraibi (A Caribbean Mystery)

Sintesi: Dopo essersi ripresa da una brutta polmonite, Miss Marple, su consiglio del nipote Raymond West, decide di partire per le Indie Occidentali Britanniche per prendersi un periodo di riposo. Qui, si lascia affascinare dai racconti dell’anziano maggiore Palgrave che, dopo averle raccontato di possedere la fotografia di un assassino, viene trovato morto nella sua stanza. Tutto lascia pensare che si tratti di una morte naturale, ma Jane Marple, con l’aiuto del signor Jason Rafiel, e grazie alla sua classica tendenza a impicciarsi degli affari altrui, scoprirà che le cose stanno diversamente.

A Caribbean MysteryRiferimenti intertestuali:

1) Riferimento a An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu), 1867, di Johann Strauss figlio (1825-1899):
Sapeva che sarebbe stato impossibile persino all’accomodante Tim Kendal farle ascoltare le dolci note del Danubio blu. (Così grazioso, il valzer!). Molto particolare il modo in cui la gente moderna ballava. Parevano agitarsi scompostamente, contorcendo il corpo. Ma i giovani, dopotutto, hanno il diritto di divertirsi. A modo loro!
(pag. 23, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

2) Riferimento implicito al Macbeth di Shakespeare:
Mormorava tra i singhiozzi: “L’ho trovata… Era laggiù nei cespugli… Laggiù nei cespugli… e guarda le mie mani… guarda le mie mani”. Le tese ed Evelyn sussultò vedendo delle strane macchie scure. Nella penombra sembravano nere, ma lei sapeva che erano d’un rosso scuro.
(pag. 112, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

3) Riferimento storico a Lucrezia Borgia (1480-1519):
“Non ne sono sicura. Penso che mi abbia detto che voleva mostrarmi la fotografia di qualcuno”.
“Andiamo meglio”.
“E poi ha parlato a lungo di Lucrezia Borgia”.
“Lasciate perdere Lucrezia Borgia. Sappiamo tutto di quella gentildonna”.
“Ha parlato di veleni e ha detto che Lucrezia Borgia era bellissima e aveva i capelli rossi. Ha aggiunto che c’erano probabilmente molte avvelenatrici tra le donne. Molte di più di quanto non si creda”.
(pag. 156, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

4) Riferimento alla comédie-ballet in tre atti Il malato immaginario (1673) di Molière:
“Quando è morta la prima signora Dyson. Un decesso alquanto improvviso. In effetti tutti avevano pensato che la giovane donna fosse piuttosto una malade imaginaire, un’ipocondriaca. Perciò quando ha avuto quella crisi ed è morta così repentinamente, la gente si è stupita e ci sono state delle chiacchiere”.
(pag. 165, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

5) Riferimento al celebre detto popolare inglese Someone Is Walking Over My Grave, risalente al Medioevo. All’epoca, infatti, si credeva che il luogo di morte di una persona fosse predeterminato. Di conseguenza, quando si provava un’improvvisa sensazione di freddo significava che qualcuno stava camminando sopra il terreno in cui si sarebbe stati sepolti:
“Come mai sento quasi freddo con tutto questo sole?”, pensò.
Poi le venne in mente un detto: “Qualcuno sta camminando sulla mia tomba”.
Si alzò e se ne tornò lentamente verso il bungalow.
(pagg. 174-175, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

6) Riferimento alla Bibbia, Genesi 1:5: And it was evening, and it was morning, the First Day:
“Sera e mattino, sera e mattino dell’ultimo giorno” disse tra sé Miss Marple.
[…] Che cosa diamine stava borbottando tra sé? Una citazione che suonava sbagliata in qualche sua parte. L’ultimo giorno? No, forse il primo giorno! Ecco quello che avrebbe dovuto ossessionarla. E quello non era il primo giorno e presumibilmente neanche l’ultimo.
(pag. 207, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

7) Riferimento all’Amleto di Shakespeare. Nello specifico al suicidio di Ofelia:
“Molly…”. L’uomo si lasciò cadere in ginocchio. Miss Marple vedeva ora chiaramente il corpo della giovane disteso per terra, la testa sotto il livello dell’acqua, i capelli biondi sparsi sullo scialle verde pallido tutto ricamato che le ricopriva le spalle. Le foglie sparse, l’acqua corrente del ruscello davano alla scena l’impressione di assistere alla morte di Ofelia nell’Amleto di Shakespeare.
(pag. 211, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

8) Riferimento alla mitologia greca e alla figura di Nemesi, Dea della vendetta divina e della giustizia, che puniva coloro che avevano commesso cattive azioni e i responsabili di delitti rimasti irrisolti :
“Sono io” disse Miss Marple. “O meglio dovrei essere più drammatica e, come direbbero i greci in un caso simile, sono la Nemesi. Sì, Nemesi, se non mi sbaglio”.
(pag. 215, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

9) Riferimento al personaggio di Humpty Dumpty, protagonista di una celebre filastrocca infantile inglese, ripreso anche da Lewis Carroll in Attraverso lo specchio (1871):

“Ah! Capisco. Sì, è vero. Ne avevo una copia qui con me”. “Voi mi avete detto”, proseguì Miss Marple, “voi mi avete detto come lo dice Humpty Dumpty, personaggio della filastrocca infantile che voi certo ricorderete ancora, con voce alta e chiara che non avevate lasciato niente a Esther Walters nel vostro testamento. E questo lo avete anche ripetuto insistentemente. Niente a lei e niente a Jackson. Era vero nel caso di Jackson, immagino. Non gli avete lasciato niente, ma avete sicuramente lasciato qualcosa a Esther Walters…”.
(pag. 224, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

 

10) Riferimento all’invocazione latina Ave Caesar, morituri te salutant che veniva attribuita ai gladiatori prima di entrare nell’arena e che qui sottolinea la consapevolezza del personaggio di Jason Rafiel di non avere più molto da vivere:
Ave Caesar, morituri te salutant” disse.
“Mi dispiace” mormorò Miss Marple “ma so poco il latino”.
“Ma questa frase l’avete capita, vero?”
“Sì”. Non aggiunse altro. Sapeva perfettamente bene che le stava dicendo che non si sarebbero mai più rivisti.
(pag. 232, traduzione di Rosalba Buccianti per Mondadori, 1983)

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