Verso l’ora zero (Towards Zero)

Sintesi: Il Sovrintendente Battle, la cui figlia sedicenne Sylvia ha confessato di essere la responsabile di una serie di furti nel suo collegio pur essendo innocente, si trova a indagare sul brutale omicidio di Lady Camilla Tressilian avvenuto nella sua residenza al mare. Qualche giorno prima, anche l’anziano avvocato Treves, amico di Lady Tressilian e ospite di un albergo della zona, era stato trovato morto, ma l’episodio era stato classificato come morte naturale. Le indagini del Sovrintendente Battle lo portano ad accusare dell’assassinio di Lady Tressilian la giovane Audrey Strange, prima moglie di Nevile e il cui posto è stato poi preso dalla nuova moglie Kay, che ammette la sua colpevolezza. Tuttavia, il ricordo del comportamento della figlia, che si era autoaccusata di qualcosa di cui in realtà non aveva colpa, induce Battle a dubitare delle sue stesse intuizioni e a svolgere un’indagine più approfondita che lo porterà a scoprire un piano terribile.

Curiosità:
1)
Il titolo Towards Zero si riferisce a un’affermazione dell’avvocato Treves: “Mi piacciono le belle storie gialle, ma come sapete cominciano sempre da un punto sbagliato. Cioè cominciano con il delitto. Ma il delitto è la fine. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo punto a una certa ora di un certo giorno. Sì. Tutto sembra convergere verso un punto prestabilito. E poi quando arriva il momento ecco… l’ora zero. Sì, tutta questa gente si è trovata a convergere verso l’ora zero”.
2) Rispetto ai romanzi classici di Agatha Christie Verso l’ora zero presenta una struttura inconsueta. Il romanzo è infatti costituito da un prologo e quattro capitoli a loro volta suddivisi in sottocapitoli numerati o recanti come riferimento giorno e mese dei fatti narrati. Se a una prima occhiata gli eventi descritti dall’autrice sembrano non essere in alcun modo collegati tra loro, in seguito, e con il progredire della storia, si scoprirà che ogni singolo episodio ha contribuito al raggiungimento della cosiddetta ora zero.
3) Fino alla recente scoperta, da parte dello studioso Julius Green, del manoscritto dell’adattamento teatrale di Verso l’ora zero (anche noto in inglese con il titolo Come and Be Hanged!) a cura della stessa Agatha Christie, si è sempre creduto che l’unica versione teatrale esistente fosse quella realizzata da Gerald Verner nel 1956, il che aveva indotto la Mondadori a escludere la pièce dalla recente riedizione della raccolta Il teatro di Agatha Christie tradotta da Edoardo Erba. Julius Green è invece riuscito a dimostrare che la versione dell’autrice prevedeva tredici personaggi al posto degli undici voluti da Gerald Verner (di cui solo sei in comune) e la sostituzione del Sovrintendente Battle, protagonista del romanzo, con l’Ispettore Leach che nel libro è suo nipote. Per ulteriori approfondimenti a riguardo vedesi il volume Curtain Up. Agatha Christie: A Life in the Theatre, HarperCollins, London 2015.
4) La prima teatrale di Verso l’ora zero, sempre secondo le ricerche compiute da Julius Green, avvenne a Martha’s Vineyard il 4 settembre 1945 giusto due giorni dopo la firma dell’atto di resa giapponese che poneva fine alla Seconda Guerra Mondiale.

Snow White and Rose Red Illustration by Alexander Zick

Snow White and Rose Red Illustration by Alexander Zick

Riferimenti intertestuali:
1) Il primo capitolo del volume si intitola Open the Door and Here Are the People (reso in italiano con Apri la porta ed ecco la gente) e si riferisce al verso di una nota nursery rhyme, risalente al 1810, durante la quale i bambini eseguono dei movimenti con le dita delle mani:
Here is the church, and here is the steeple; Open the door and here are the people. / Here is the parson going upstairs, And here he is a-saying his prayers.

2) Il secondo capitolo del volume si intitola Snow White and Rose Red (reso in italiano con Rosabianca e Rosella) e si riferisce alla fiaba numero 161 di Wilhelm e Jacob Grimm, Schneeweißchen und Rosenrot, in cui si narrano le avventure di due ragazzine, una estroversa e l’altra timida, che combattono contro uno gnomo malvagio. Il riferimento compare nuovamente all’interno del capitolo:
Era in piedi accanto a un grande paralume. Thomas la guardò e le concesse la medesima attenzione che concedeva a tutto ciò che incontrava sul suo campo visivo. All’improvviso fu colpito dalla bellezza intensa e passionale della donna. Una bellezza che portava in sé i palpiti di una trionfante vitalità. Spostò lo sguardo su Audrey, pallida e quasi insignificante nel suo classico abito grigio con paillettes. Sorrise: “Rosabianca e Rosella”, mormorò.
(pag. 73, traduzione di Lia Volpatti, 1986)

3) Riferimento alla fiaba Barbablù di Charles Perrault (1628-1703):
Battle prese in mano due lunghi capelli rossi e una mezza dozzina di capelli biondi. Li osservò. “Perfetto”, disse. I suoi occhi avevano un’espressione maliziosa. “Una bionda, una rossa e una bruna, in questa casa. Non si può sbagliare. Capelli rossi sul polso, capelli biondi sul collo? Il Signor Nevile Strange parrebbe una specie di Barbablù. Mentre abbraccia una delle mogli l’altra gli appoggia la testa sulla spalla!”.
(pag. 141, traduzione di Lia Volpatti, 1986)

4) Riferimento ironico a Hercule Poirot, presente in altri romanzi della Christie ma non in questo:
“Comincia tu, Jim”, disse Battle, “e cerca di essere severo”. L’altro annuì. Battle si grattò il mento e aggrottò la fronte. “Vorrei sapere perché continua a tornarmi in mente Hercule Poirot…”. “Vuoi dire quel belga… quell’omino tanto comico?”. “Comico un corno!”, sbottò Battle. “È pericoloso e infido come una pantera, un cobra. Ecco quello che è, quando finge di comportarsi come un saltimbanco. Vorrei che fosse qui… è proprio il genere di delitto adatto ai suoi metodi”. “In che senso?”. “Psicologia”, spiegò Battle. “Psicologia pura… non quella dei ciarlatani che pretendono di saperne di più”. […] “No, vera psicologia, cioè sapere esattamente cos’è che fa girare le ruote”.
(pag. 145, traduzione di Lia Volpatti, 1986)

Verso l'ora zero5) Riferimento al poema di Mary Howitt (1799-1888) The Spider and The Fly (1829): “Will you walk into my parlour?” said the Spider to the Fly,
‘Tis the prettiest little parlour that ever you did spy;
The way into my parlour is up a winding stair,
And I’ve a many curious things to show when you are there.”:

“Non ho potuto rifiutare… avevo forse alternative, dopo tutto quello che aveva fatto per me?”.
“Vuoi entrare nel mio salotto? Disse il ragno alla mosca…”, citò Battle.
Audrey rabbrividì.
“Proprio così…”
(pag. 204, traduzione di Lia Volpatti, 1986)

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