Destinazione ignota (Destination Unknown)

Sintesi: Hilary Craven provata da un matrimonio fallito e dalla perdita della giovane figlia, morta di meningite, è in viaggio per il Marocco. L’unica cosa che vorrebbe è morire, ma il destino sembra divertirsi a prendersi gioco di lei. L’aereo per Casablanca sul quale doveva imbarcarsi, infatti, si schianta al suolo senza che lei sia riuscita a salirvi. Intenzionata più che mai a farla finita, pensa quindi di suicidarsi inghiottendo una forte dose di sonnifero. Poco prima di compiere l’insano gesto, però, viene fermata da tale Jessop che le propone di prendere il posto di una donna, Olive Betterton, moglie di uno scienziato nucleare, rimasta coinvolta nell’incidente aereo di cui sopra, e di aiutarlo a portare a termine una missione. Data l’incredibile somiglianza fisica tra le due donne, e non avendo nulla da perdere, Hilary Craven accetta e trova così una nuova ragione di vita.

Curiosità:
1) Non è il classico romanzo giallo ma piuttosto uno dei pochi thriller in cui Agatha Christie si è cimentata nel corso della sua carriera (tra gli altri, Quinta colonna e Passeggero per Francoforte). Anche la critica lo riconobbe come tale anche se alcuni, come F. E. Pardoe del Birmingham Daily Post (16 novembre 1954), gli avrebbero preferito un giallo di prim’ordine: “In “Destinazione ignota” Agatha Christie si prende una vacanza dai romanzi gialli e la trascorre in Nord Africa. Infatti, ha scritto un romanzo incentrato su scienziati scomparsi. Si tratta senza dubbio di un eccellente thriller ma non si può fare a meno di rammaricarsi del fatto che sarebbe potuto essere anche un eccellente giallo”.
2) Come afferma la studiosa Josephine Phay Choong Siew in The Centre Cannot Hold: Identity and Language in the Postmodern Fiction of Chandler, Highsmith and Christie (p.115) il romanzo contiene molti riferimenti al tema del viaggio, tanto caro ad Agatha Christie, e anche a quello del sogno: “Era come un sogno, pensava Hilary, un sogno fatto di bianchi corridoi lungo i quali passava e ripassava senza riuscire a trovarne lo sbocco”; “È come un sogno. Dimmi, provi anche tu quello che provo io?” “Sì, è proprio come un sogno essere qui con te. Finalmente! non sembra vero Tom”; “Sembrava sempre un sogno, ma, al momento, era presente in lei la sensazione che quel sogno potesse durare molto tempo ancora, forse per sempre…”.
3) La struttura del romanzo richiama le opere di Ian Fleming (erano da poco stati pubblicati Casino Royale e Vivi e lascia morire) e Graham Greene, anche se la trama di Agatha Christie è decisamente più debole. L’idea dello scienziato rapito, invece, sarà ampiamente sfruttata, in seguito, da Isaac Asimov.
4) A differenza di altre opere dell’autrice, dove le donne assumono un ruolo attivo (come la serie di romanzi e racconti incentrati su Tommy e Tuppence e il romanzo L’uomo vestito di marrone), la protagonista di Destinazione ignota sembra lasciare che sia la vita a decidere per lei e non cerca di opporsi agli eventi in cui finisce, suo malgrado, coinvolta. Questo la rende più simile alle figure femminili a cui la Christie darà vita sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott.
5) Hercule Poirot non c’è ma il personaggio di Leblanc fa in modo che il lettore non senta la mancanza delle classiche esclamazioni in francese tipiche del noto investigatore belga.

Riferimenti intertestuali:

Destinazione ignota (Destination Unknown)1) Riferimento implicito al caso dello scienziato Bruno Pontecorvo che nel 1950 scomparve improvvisamente senza avvisare amici e parenti per fuggire, in realtà, a Dubna:

“Avrà certo letto, più d’una volta, della scomparsa di vari scienziati. Circa un anno fa si trattò di un italiano, e circa due mesi fa fu la volta di un giovane fisico: Thomas Betterton”.
(pag. 29, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

2) Riferimento all’attrice svedese Greta Garbo (1905-1990):
“Ce monsieur là, è un grosso magnate dell’industria svedese. Molto importante e molto ricco, e la signora con lui è una stella del cinema. Un’altra Garbo, dicono. Ma sapesse che storie gli fa! Nulla le piace”.
(pag. 48, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

3) Riferimento all’aria Où va la jeune Hindoue? tratta dall’atto secondo dell’opera Lakmé, ambientata in India durante la dominazione inglese, di Léo Delibes (1836-1891):
Mentre scendeva verso la terrazza sottostante, canticchiava un pezzo d’opera: Le long des lauriers roses, revant des douces choses.
(pag. 48, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

4) Riferimento implicito alla Ballade des dames du temps jadis (1460-1461) di François Villon (1431-1463), e nello specifico al verso Où sont-elles, Vierge souveraine? Mais où sont les neiges d’antan?:
Voltò il biglietto e le sembrò di scorgere dei leggeri segni di matita, come se ci fosse stato scritto qualcosa, e poi cancellato. Cercò di decifrare, ma riuscì soltanto a leggere où sont. Seguiva qualcosa che non si capiva, e infine le parole d’antan.
(pag. 48, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

5) Riferimento al Canto III dell’Inferno di Dante:
Nessuna possibilità di tornarsene fuori, mai più. Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate. Senza dubbio una gabbia confortevole.
(pag. 87, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

Destinazione ignota (Destination Unknown)6) Riferimento implicito alla Dodicesima notte di William Shakespeare (journeys end in lovers meeting, atto secondo, scena terza):
“Quei due”, rispose Jessop. “Offrii alla signora Craven un viaggio verso una destinazione ignota, ma direi che la meta del suo viaggio è stata quella di sempre, dopo tutto”.
Leblanc lo guardò per un momento, con l’aria di non capire, poi esclamò: “Ah! Già! Il vostro Shakespeare!”.
“Voi francesi siete molto istruiti” ribatté Jessop.
(pag. 193, traduzione di Magda Tincani per Mondadori, 1955)

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