Due mesi dopo (Dumb Witness)

Sintesi: L’anziana signora Emily Arundell, poco prima di morire, invia una lettera a Poirot, che egli riceve due mesi dopo, in cui gli confessa di provare una certa inquietudine per degli strani episodi verificatisi negli ultimi tempi, tra cui quello della “palla del cane”. Hercule Poirot, non capendo bene il senso della lettera, decide di recarsi, insieme ad Hastings, nella tenuta di campagna della signora per indagare sulla questione. Scoprirà, così, che la signora è deceduta, apparentemente di vecchiaia, e che il suo cane di sei anni, Bob, sa molte più cose di quanto non sembri.

Due mesi dopo (Dumb Witness)

Curiosità:
1)
Il romanzo è dedicato al “Caro Peter, il più fedele degli amici e il più caro dei compagni: un cane unico nel suo genere”.
2) È l’unico libro di Agatha Christie in cui il testimone del delitto è un cane – dotato anche di una certa parlantina visto che l’autrice dà modo al lettore di sentire i suoi pensieri – .

3) È uno degli otto romanzi di Agatha Christie aventi per oggetto un delitto retrospettivo; gli altri sette sono: Il ritratto di Elsa Greer, Giorno dei morti, Le due verità, La strage degli innocenti, Miss Marple: Nemesi, Gli elefanti hanno buona memoria e Addio, Miss Marple.
4) La medesima trama, eccezion fatta per la presenza del cane, la si ritrova in un racconto breve dell’autrice intitolato Come va il vostro giardino? (How does your garden grow?) pubblicato nella raccolta I primi casi di Poirot.

Lo stesso affetto che Agatha Christie nutriva per il suo cane io lo provai nei confronti del terrier presente sul set di Testimone silenzioso. Mi ammaliò fin dal primo istante in cui posai gli occhi su di lui. Quel piccolo attore a quattro zampe, il cui vero nome era Snubby, divenne un mio caro amico e riuscì a conquistare anche il cuore di Poirot – compito non facile visto che l’investigatore belga riteneva che i cani fossero degli animali un po’ sporchi e puzzolenti – .
(David Suchet, Poirot and me, Headline Publishing Group, London 2013, pp. 196-197, traduzione mia)

Due mesi dopo (Dumb Witness)Riferimenti intertestuali:
1) Riferimento ai personaggi di Sherlock Holmes e Watson creati da Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930):
Girando la testa, dissi con un sorriso: “Poirot, io…, umile Watson, posso arrischiare una deduzione?”.
“Vi ascolterò con estremo piacere, amico mio. Di che si tratta?”.
Assumendo l’atteggiamento pomposo che mi pareva più adatto, dichiarai: “Stamattina avete ricevuto una lettera di particolare interesse!”.
“Ma voi non siete Watson bensì Sherlock Holmes! Infatti, avete pienamente ragione”.
(pag. 52, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1938)

2) Riferimento al Pericolo giallo, termine molto diffuso nei primi decenni del Novecento per indicare il sentimento di avversione nei confronti dei popoli asiatici, in particolare i cinesi. All’epoca molti romanzi polizieschi britannici contenevano personaggi di questo tipo la cui unica ambizione sembrava essere distruggere l’Occidente. Agatha Christie fa un uso parodistico del termine per riferirsi a una persona affetta da itterizia:
“A quell’epoca, poi, era stata molto male… era stata colpita dall’itterizia. Con l’itterizia diventano tutti gialli in faccia e anche nel bianco degli occhi”.
“Ah, infatti, certamente… (A questo punto si inserì nella conversazione un’altra storia di Poirot, relativa a un cugino che, a quanto sembrava, doveva essere stato il Pericolo Giallo in persona).
(pag. 88, traduzione di Grazia Maria Griffini per Mondadori, 1938)

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