Giorno dei morti (Sparkling Cyanide)

Sintesi: Romanzo del 1945 in cui è inutile che il lettore si affanni a cercare Hercule Poirot o Jane Marple perché non ci sono, ed è un bene. I personaggi, infatti, sono così ben tratteggiati da rendere superflua, se non addirittura dannosa, la presenza dei due noti investigatori.
Quasi un anno dopo la scomparsa, forse per mano altrui, della sorella Rosemary, femme fatale ai piedi della quale tutti gli uomini si gettavano, Iris Marle inizia a porsi delle domande scomode che finiranno per scoperchiare un nido di vespe popolato, per lo più, da coloro che a suo tempo rimasero vittima del fascino della defunta. Una trama ad alto contenuto psicologico si intreccia con una storia di vendette, gelosie e ripicche dove il denaro svolge un ruolo dominante anche se poi è l’amore ad avere la meglio.
Interessante dimostrazione di come il nostro peggior nemico siamo proprio noi stessi.
Curiosità: Per il numero di citazioni riferite alle opere del Bardo, e per la notevole presenza di fantasmi del passato e amori tormentati, è forse il romanzo più shakespeariano di Agatha Christie. Il titolo originale, Sparkling Cyanide, si riferisce al cianuro di potassio utilizzato per compiere gli omicidi; il titolo italiano, Giorno dei morti, richiama invece il giorno di nascita e morte di Rosemary, il 2 novembre.

 

Riferimenti intertestuali:

Giorno dei morti - copertina1) Riferimento a Romeo e Giulietta:
A) In quel momento lui detestò se stesso per essere caduto vittima, anche in piccola misura, del facile fascino di Rosemary. Provò quel che provava Romeo rievocando Rosalina dopo aver veduto Giulietta.
(pag. 53, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)
B) “Allora, in un batter d’occhio tutto è cambiato. Da quel momento non ci sei stata che tu, per me. È la sacrosanta verità. Non ti crucciare per questo. Anche Romeo ha avuto un’altra donna prima di perdere la testa per Giulietta”.
(pag. 119, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

2) Riferimento ai cachet del Dottor Faivre, all’ossichinoteina, molto in voga dal 1897 al 1940 quando il chinino, di cui erano composti, fu sostituito dall’acido acetilsalicilico:
“Hai mal di testa anche questa sera?”, aveva domandato Sandra educatamente.
“Un poco. Hai per caso un’aspirina?”.
“Ho un cachet Faivre”.
Aveva aperto la borsetta e ne aveva tolto il cachet. Rosemary l’aveva accettato.
(pag. 75, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

3) Riferimento all’Otello:
A) Lei aveva portato con sé la lettera, ma l’aveva asciugata su un foglio di carta assorbente quasi nuovo. Lui portò la carta assorbente vicino allo specchio riuscendo a decifrare alcune parole: “Amore mio adorato…”.
Gli ronzarono le orecchie. Capì in quel momento che cosa aveva provato Otello. Dov’erano le sue sagge risoluzioni? Si sarebbe sentito di strangolare Rosemary, di assassinare quell’uomo senza esitazione.
(pag. 79, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)
B) Il colonnello non disse nulla di tutto questo. Osservò invece con dolcezza: “Vi rendete conto, George, che voi stesso avevate un ottimo movente?”.
“Io?” fece Barton sconcertato.
“Già, ricordatevi Otello e Desdemona”.
“Capisco quello che intendete dire, ma… ma le cose erano diverse tra Rosemary e me”.
(pag. 112, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

4) Riferimento all’Amleto, Atto quarto, scena quinta, battuta di Ofelia (There’s rosemary, that’s for remembrance. Pray you, love, remember. And there is pansies, that’s for thoughts):
“Ecco del Rosmarino per voi, Rosmarino per il ricordo”
(pag. 81, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

5) Autoriferimento alla letteratura gialla e ai suoi aspetti negativi:
“È una storia che non mi piace, George. Queste idee melodrammatiche, ricavate forse da libri gialli, non danno mai buoni risultati. Rivolgetevi alla polizia che sa come affrontare questi problemi. In fatto di delitti certe manovre dilettantistiche non sono consigliabili”.
(pag. 115, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

6) Riferimento al proverbio live for today for tomorrow never comes:
“Quanta fiducia. Non c’è un antico motto che dice: “il domani non viene mai”?”
“Ti prego, Anthony!”.
“Insomma, Iris, che cosa succede?”.
“Niente, niente. Non posso parlare. Ho promesso”.
(pag. 118, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

7) Riferimento al Macbeth:
“Ci vuol altro che un’attrice camuffata da Rosemary per far perdere la testa a un simile assassino”.
“Ricordatevi che Macbeth era un delinquente incallito, eppure è crollato alla vista dell’ombra di Banco”.
“Già, ma perché aveva visto un autentico fantasma! E un fantasma genuino può portare con sé l’atmosfera di un altro mondo. Io credo nei fantasmi, lo confesso… ci credo da sei mesi… e specialmente in un determinato fantasma”.
(pag. 199, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

 

8) Riferimento alla leggenda che vede protagoniste Eleonora d’Aquitania e Rosamund Clifford, secondo la quale il rapporto di Rosamund con Enrico II d’Inghilterra sposato con Eleonora si concluse con l’avvelenamento di lei da parte della moglie di lui:
“Ah, questa è la vostra ipotesi?” esclamò Race. “E i motivi?”.
“Ve li dico subito: innanzi tutto quella donna, secondo me ha un temperamento gelosissimo e autocratico. È come quella regina della storia… Eleonora di Non So Cosa che offrì alla bella Rosmunda la scelta tra la spada e la coppa di veleno”.
(pag. 212, traduzione di Alberto Tedeschi per Mondadori, 1947)

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